• Ponyo, ovvero il nuovo, vecchio film di Hayao Miyazaki!

  • Miyazaki ne ha fatta un'altra delle sue... e ha di nuovo fatto centro. Una lunga carriera costellata di successi, come sceneggiatore/animatore prima e disegnatore/produttore dopo, a partire dalle serie tv di Heidy (chi non lo ha mai visto?), Marco (dagli appennini alle ande, libro cuore), Anna dai capelli rossi, Conan, Rascal (ebbene si, anche l'orsetto lavatore!), alcune puntate di Lupin III (giacca verde e giacca rossa), Testujin 28 (Super Robot 28... il robot-armatura gigante telecomandato con un... orologio!), Sam il ragazzo del West... e poi i film di Lupin III (Il castello di Cagliostro, il mitico film di Lupin con la Fiat 500!!! e dal quale hanno anche tratto un gioco in Laser Disc, Cliff Hanger!), Totoro, Nausicaa, Laputa, Kiki delivery service fino agli ultimi (tralasciando volutamente quelli mai trasmessi in Italia) Mononoke Hime, Sen to Chihiro no Kamikakushi (La città incantata), Il castello errante di Howl (tratto dall'omonimo libro). Tanta carriera così luminosa gli sono valsi un oscar come miglior film (La città incantata) e un leone d'oro alla carriera, ma quest'anno ci ha riprovato, proponendo al festival di Venezia la sua ultima creazione: Ponyo. Risultato: tutte le persone che hanno visto il film al festival, critici e giornalisti compresi, sono rimasti affascinati dal film prima e dalla sigla finale dopo, tanto che all'uscita della sala tutti canticchiavano la canzoncina... ne parlano gli stessi giornalisti sui vari siti di spettacolo, compresi quelli delle testate piu' importanti (Repubblica compreso). E il bello è che questo film è dichiaratamente per bambini e non contiene, come nei precedenti, messaggi per adulti. E' una storia semplice e lineare, che non attinge a doppi sensi e non usa grafica computerizzata per stupire. Un film completamente disegnato a mano, tanto che per completarlo c'e' voluto un anno di lavoro. Eppure a riempire i cinema ci sono stati soprattutto i soliti "bambini" dai 30 ai 40 anni, alcuni utilizzando l'espediente di portare il proprio bimbo a vedere un bel cartone animato, altri da soli a vedere il proprio artista preferito. Che sia fatto tutto a mano si vede, il tratto ricorda molto un totoro o un conan, ma con una cura dei particolari tale che si capisce il perche ci sia voluto un anno per finirlo, anzi ci si stupisce di come ci sia voluto "solo" un anno! Dispiace solo del fatto che la sigla finale sia stata sostituita con una sigla italiana, della quale pero' dell'originale mantiene almeno la base sonora. Sarebbe stato troppo pretendere che avessero lasciato l'originale (credo per questioni di marketing... un business per vendere il singolo in versione italiana) ma almeno l'adattamento è stato fatto bene. Consiglio a tutti di andarlo a vedere, specialmente i "bimbi" di ieri che sono cresciuti con Heidi e Lupin, perchè le opere del maestro sono imperdibili. Dopotutto lui è il maestro vivente piu' grande, riconosciuto anche da altri mostri sacri come Akira Kurosawa (disse di lui: "Talvolta lo paragonano a me. Mi dispiace per lui perché lo abbassano di livello").
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